Lunedì 7 aprile 2025 – 04:14
Il Centro marocchino per i diritti umani ha espresso la sua profonda preoccupazione per la continuazione di ciò che ha chiamato prevenendo lo storico e l’avvocato dei diritti umani, a causa del suo diritto naturale e costituzionale alla libertà di viaggio e viaggi, ricordando il suo beneficio da un’amnistia reale dopo le accuse contro di lui, che erano di chiara natura politica.
Il Centro ha dichiarato, in un comunicato, che prevenire al-Mu’ti è un fan del viaggio dopo aver ricevuto un invito dalla Sorbonne University a tenere una lezione sulla “primavera dei popoli in Tunisia 2011-2021”, indicando che durante il suo approccio all’aeroporto di Rabat-Salé gli è stato impedito di andarsene nonostante il biglietto e il passaporto. Da quattro anni.
Lo stesso centro per i diritti umani ha affermato che questo divieto continua nonostante il beneficio di una cura del perdono reale, che includeva un numero di attivisti in occasione del giorno del trono nell’ultimo anno, sottolineando che sebbene non vi sia una sentenza giudiziaria finale che impedisce a un carbonio di viaggiare, è ancora proibito di lasciare il suolo nazionale. Ha aggiunto che ogni volta che va all’aeroporto, dice che il suo file è ancora nelle mani del giudice investigativo, senza alcuna spiegazione legale convincente o l’emissione di una decisione giudiziaria ufficiale che gli impedisce di esercitare questo diritto.
Ha sottolineato che Mujab ha deciso di entrare in uno sciopero della fame in segno di protesta contro questa misura, che è una flagrante violazione del diritto di muoversi sponsorizzata dal capitolo 24 della Costituzione marocchina e i requisiti dell’alleanza internazionale sui diritti civili e politici approvati dal Regno del Marocco.
Ha espresso la sua piena solidarietà con Al -Moati, di conseguenza, chiedendo alle autorità marocchine di raggiungere gravi e trasparenti nelle circostanze di questo divieto arbitrario e illegale e di sollevare tutte le restrizioni imposte alla libertà di movimento immediatamente e senza registrazione o condizione, a meno che non vi sia una decisione giudiziaria ragionevole e ragionevole emessa da un’autorità giudiziaria indipendente.
Il Centro marocchino per i diritti umani ha concluso la sua comunicazione sottolineando che il rispetto dei diritti umani, in particolare i diritti civili e politici, è la base per la costruzione di uno stato di diritto e legge, sottolineando che la continuazione di tali pratiche mina la fiducia nel percorso della riforma e della democrazia in Marocco.