Dopo che sono passati più di dieci anni dall’impegno costituzionale nei confronti della creazione dell ‘”autorità dei palementi e della lotta contro tutte le forme di discriminazione”, senza essere messo in evidenza, un’associazione attiva nel campo della difesa dei diritti delle donne ha considerato che “l’assenza di questo corpo è solo una violazione degli obblighi costituzionali dello stato, in particolare una violazione dei diritti delle donne.
In una dichiarazione raggiunta da Hespress, l’Associazione democratica delle donne del Marocco ha aggiunto che “questa assenza interrompe gli sforzi compiuti dalle varie forze sociali nella lotta alla discriminazione e nella raggiungimento dell’equità”.
Il quadro civile stesso ha espresso la sua profonda preoccupazione per “la continua ignoranza del governo per completare lo status dei meccanismi costituzionali necessari in termini di non compensazione a vicenda e in termini di compiti e obiettivi strategici”.
La società democratica delle donne marocchine, con stupore, chiedeva: “Le vere ragioni alla base di questo ingiustificato ritardo nell’attivazione dell’organismo di uguaglianza e nella lotta con tutte le forme di discriminazione” e aggiungono: “Le domande del governo in merito all’entità del proprio rispetto per i requisiti costituzionali legati all’uguaglianza e ai diritti umani”.
Lo stesso organo ha sottolineato che ciò che considera “ignora” presenta “i principali punti interrogativi sulla vera volontà politica nella lotta alla discriminazione e indica un ritiro inquietante dagli obblighi costituzionali e dalle alleanze internazionali approvate dal Marocco, guidata dall’accordo per eliminare tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW).
Lo stesso quadro civile ha messo in luce che “l’uguaglianza e la lotta di tutte le forme di discriminazione tra donne e uomini (forma) sono uno dei pilastri di base su cui è stata costruita la costituzione del 2011, che è stata quindi considerata un passo avanzato verso la dedicata giustizia sociale e la promozione dei diritti umani”.
La stessa associazione ha ricordato che “tra le manifestazioni più importanti di questo impegno a fornire nel capitolo 19 della Costituzione è quella di creare uguaglianza e combattere tutte le forme di discriminazione come meccanismo nazionale per proteggere i diritti delle donne e avanzare l’effettiva uguaglianza, non è stato impegnato nel capitolo e il suo progresso nel capitolo 164”, notando che “sebbene più di dieci anni siano passati da quando questo è stato costituito da un impegno.
Considerando tutto ciò che è stato avanzato, la Società Democratica delle donne marocchine ha chiesto al governo di “accelerare l’uscita dell’equilibrio e combattere tutte le forme di discriminazione e aprire un grave dibattito pubblico sui suoi poteri, la composizione e il modo del suo lavoro, in un modo che ne garantisce l’efficacia e l’indipendenza, e lo rende un vero strumento per raggiungere la giustizia e la sua uguaglianza tra cittadini e cittadini”.