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Hongo è valida l’adozione della legge sullo sciopero

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Gilbert Hongo, direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro, ha valutato l’adozione del diritto dello sciopero e la sua approvazione da parte della Corte costituzionale, descrivendolo come “l’ottima notizia, che migliora la posizione delle questioni sociali nella strategia di sviluppo sociale, economico e politico del Regno”.

Ciò è arrivato durante una dichiarazione fatta da Gilbert Hongo dopo il suo incontro con Yunus Al -Skouri, ministro dell’inclusione economica, contratti minori, lavoro e talenti, che ha iniziato una visita di due giorni a Ginevra.

Il direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro ha sottolineato che “l’adozione del diritto organizzativo per lo sciopero, in particolare la sua approvazione da parte del tribunale costituzionale il 25 marzo, è un passo importante”.

Hongo ha anche elogiato il dialogo sociale che ha prevalso durante il processo di sviluppo e adozione di questa legge, considerando che “è uno dei modi migliori per garantire la sostenibilità delle misure adottate”, spiegando che “questa materia è coerente con l’approccio marocchino nel dare priorità alle questioni sociali all’interno delle strategie di sviluppo nazionali”.

In the same context, Gilbert Hongoo pointed out that the various components of the organizational law for a strike with the Minister of Skuri, and ways to keep pace with the International Labor Organization for Morocco in its implementation, expressed his thanks to the Kingdom for its acceptance of hosting the Sixth World Conference to eliminate the employment of children in the beginning of the year 2026, describing this event as “very important” for the organization.

Il direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro ha sottolineato “la forza del rapporto tra Marocco e organizzazione”, rilevando “il ruolo attivo che il Marocco svolge all’interno del gruppo africano e nelle discussioni relative alla governance internazionale”.

Da parte sua, Yunus al -Sukouri ha spiegato che “l’autenticità delle stanze parlamentari sulla legge dello sciopero e la sua approvazione da parte della Corte costituzionale rappresenta un passo di spicco nell’organizzazione delle relazioni tra lavoratori e operatori e nella società in generale assicurando il servizio minimo”.

Il Ministro dell’integrazione economica, dei contratti minori, dell’occupazione e dei talenti hanno aggiunto che “l’adozione di questa legge dopo 63 anni di attesa rende il Marocco tra i pochi paesi che sono riusciti a raggiungere un equilibrio tra interessi sociali, economici e sociali”.

Il funzionario del governo marocchino ha toccato il settore operativo ad altre questioni; Tra questi c’è “la road map operativa su cui è stata lavorata in collaborazione con gli esperti dell’Organizzazione internazionale del lavoro per un periodo di due anni, che si è riflessa nelle procedure incluse nella legge finanziaria 2025, in particolare quelle relative alla categoria” NEET “, cioè giovani che non sono integrati nell’istruzione, nel lavoro o nella formazione.

“Questo progetto si rivolge a circa un milione di giovani che hanno bisogno di supporto, oltre alle piccole e piccole imprese che devono essere stimolate per gestire questa categoria”.

Il ministro ha ritenuto che “la lode dei funzionari delle organizzazioni internazionali negli sforzi del Marocco in questo contesto riflette un riconoscimento internazionale della sua leadership e il suo ruolo principale in questo campo”, rilevando che l’incontro si occupava anche della cooperazione tra il Marocco e l’Organizzazione internazionale del lavoro nel campo della lotta all’occupazione dei bambini; È un campo in cui il Marocco ha fatto progressi tangibili, grazie alle istruzioni supreme del re Mohammed VI.

È degno di nota il fatto che a questo incontro ha partecipato Omar Zayber, l’ambasciatore, il rappresentante permanente del Regno presso l’ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra, e Nour Al -amara, direttore della cooperazione internazionale presso il Ministero dell’integrazione economica, minore contratti, occupazione e talenti.

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